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La comunità ArcheoFOSS si pone, dal 2006, l'obiettivo di sensibilizzare la platea accademica, professionale e istituzionale attinente al mondo dei Beni Culturali verso le metodologie e tecnologie aperte. In questi quattordici anni, tale scopo si è concretizzato in una serie di convegni annuali, che hanno visto la partecipazione di istituzioni nazionali e internazionali (Soprintendenze, Ministeri, Università), studenti e professionisti. Tutti i prodotti dei convegni (presentazioni, pubblicazioni, articoli, questi ultimi due sempre in elevata fascia editoriale) sono stati rilasciati in open access (in CC quando possibile) sin dalla prima edizione.
In particolare, nel corso di questi anni, l’evento ha raccolto attorno a sé un numero crescente di giovani, studenti, esperti, che sono cresciuti come studiosi e come professionisti anche grazie alla possibilità di interazione e incontro all’interno della comunità per il software libero e per gli open data in archeologia. Molti di costoro occupano oggi ruoli di responsabilità nell’ambito di istituzioni culturali ed educative, portando con sé il bagaglio di un approccio aperto al mondo culturale e digitale. Nel 2018, dopo una sporadica presenza, si è avuta una più stretta collaborazione con WMI in seno al raduno FOSS4G, proseguita nel 2019.
Nel 2020 il movimento si è dato una forma giuridica, costituendosi come Associazione ArcheoFOSS - APS (‘’Free and Open Source Software’’ per l’archeologia), con la volontà di organizzare azioni più sistematiche e perduranti sia all’interno dello scenario nazionale, con le problematiche ben note relative all’apertura dei dati e alla legislazione nell’ambito dei Beni Culturali, sia verso l'internazionalizzazione del movimento stesso e dei valori di cui è portavoce, essendo riconosciuto come punto di riferimento nella rete accademica e istituzionale europea grazie alla decennale esperienza maturata.
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